L'articolo che segue è stato redatto da Olga Chiaia
Psicologa Psicoterapeuta
Fenomeno misterioso ed affascinante, l'evento sincronico collega per un istante il mondo del sogno e quello della veglia, lasciandoci sorpresi ma come benedetti dall'incontro.
Coincidenze troppo incredibili per essere casuali, eppure inspiegabili nei termini della razionalità abituale. Come quando capita di sognare un oggetto inconsueto, e durante il giorno seguente ci si ritrova ad averlo in mano; oppure, ancor più inquietante, quando si sogna un evento che si scopre poi essersi verificato altrove e a nostra insaputa, in contemporanea al nostro sogno. Quello della sincronicità è un concetto proposto da Jung, per identificare l'improvvisa corrispondenza fra vicende interne psichiche e quelle esterne, fisiche. Le une non sono causa delle altre, eppure il legame fra loro è evidente e ha un senso.
Nei sogni premonitori, succede di vedere accadimenti di cui non si può essere a conoscenza, che poi si verificano poco dopo. Chi ha questo dono ne è spesso impressionato: una spiegazione scientifica non c'è. Forse l'inconscio sa più della mente razionale. Esso percepisce qualcosa che ha luogo altrove, grazie ad una relativizzazione dello spazio e del tempo; e che succede ad altre persone, attingendo dall'inconscio collettivo, che è comune a tutti: il fondamento di ciò che gli antichi chiamavano "la simpatia di tutte le cose".
La simultanea comparsa di uno stesso simbolo in un sogno ed in diverse circostanze reali della giornata successiva avviene perché esso collega e attrae gli eventi secondo il suo significato. Anche se siamo turbati dalla sincronicità, in realtà sentiamo che si apre uno spiraglio su un quadro vitale più ampio e vivo del solito. Capirla con gli abituali schemi di causa ed effetto è impossibile e frustrante; è meglio apprezzarla per quel lampo di eccezionalità, e arricchire la nostra percezione con l'inesplicabile, intenso apporto del mondo inconscio. Che è reale quanto quello della veglia, e con esso è bene che comunichi di più.
L'articolo che Vi ho proposto è consultabile nel sito Life Gate
Una luminosa giornata,
gidibao
"Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l’intelligenza: lo conosciamo, nella stessa misura attraverso il sentimento. Quindi il giudizio dell’intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità." Carl Gustav Jung
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21 aprile, 2006 alle 17:20 |
Grazie. Imparo un po’ tutti i giorni sul tuo blog.
A proposito di questo post, consiglio caldamente la visione del film “Donnie Darko”.
Bella questa sincronicità via telematica!
Un caro saluto.
P.S.: stai seguendo le ultime vicissitudini sul blog di Barbara? Negli ultimi post mi ci sono buttato a capofitto. Tu non hai scritto: la mia sensazione è che tu abbia letto ma senza voler lasciar traccia. O no?
21 aprile, 2006 alle 17:41 |
uhhh donnie darko…che bello!
comunque, per quanto riguarda i sogni premonitori, io sono più per considerarli un “falso” della nostra mente, un pò come i dejà-vu: credi di essere già stato in un posto mentre in realtà sono “errori” neuronali in cui incappa il nostro inconscio dandoci la sensazione di averlo già visto.
ciao e buon ponte!
21 aprile, 2006 alle 21:08 |
sulla sincronicità ha scritto bene hillman, nel saggio su pan c’è un capitolo dedicatogli.
21 aprile, 2006 alle 21:43 |
@fabio…
carissimo, il mio grazie a te, che passi da qui e ti trovi bene. Soprattutto è magnifico quando circola creativamente lo sviluppo personale: è ciò che amo di più!!! 🙂
Il film non l’ho visto, ancora…
Sì Fabio, ho letto le ultime news sul blog di Barbara ed ho letto i tuoi commenti 😉 Hai sentito bene! per il momento ho effettivamente preferito non lasciar traccia… ma non è detto che tra un po’…
@ crillina…
come tu ben dici, criellina, l’articolo è focalizzato principalmente sul tema onirico, sviluppando una generica introduzione alla sincronicità appunto. E in tutta onestà, il tuo commento è appropriato.
La sincronicità indica quelle piccole coincidenze significative, quei fatti che il modello causa/effetto non è in grado di rappresentare se non con il termine di “casualità”.
Con altre parole, è “sincronicità” quando ci ritorna improvvisamente alla memoria una persona amica che non si vede da molto tempo e la si incontra per strada “senza una ragione apparente”, oppure trovare sullo scaffale di una libreria un libro di un autore a noi sconosciuto ed acquistarlo, scoprendo poi che quello che leggeremo è proprio ciò di cui avevamo “bisogno” in quel momento…
Gli studi decennali di Jung sulla sincronicità ne hanno collocato il termine in un ambito proprio alla scienza, lontano dalla superstizione.
Grazie cari per la Vostra gradita visita,
una serena notte,
gidibao
ps:
noleggerò il film, promesso!
buon luuungo week-end 🙂
21 aprile, 2006 alle 21:57 |
Ciao lab 🙂
Adoro leggere Hillman. Ricordo ancora oggi l’effetto “sconvolgente” che ebbi quando mi ritrovai tra le mani, per la prima volta, il suo “Re-visione della psicologia”.
Fare anima? ghianda? sincronicita? Sarà, ma il testo è arrivato comunque al momento “giusto” 😉
Buon viaggio e temperata ricerca,
abile amico distillatore…
gidibao
23 aprile, 2006 alle 12:15 |
Quando dormiamo riusciamo a staccarci dai blocchi che la nostra mente ci crea ed è allora che la nostra anima è libera di esprimersi liberamente…
23 aprile, 2006 alle 12:51 |
…così, noi non svaniamo ad ogni mattino portando nel “mondo” il nostro più bel sogno: creare…
una luminosa giornata francesco 🙂
come va l’Herpes?
bene spero! Così puoi riprendere a sognare: opps! suonare… ma tanto, per te è la stessa cosa. Sbaglio? 😉
23 aprile, 2006 alle 14:21 |
Ciao Gidibao, bellissimo post ricco di richiami e ispirazioni…
Jung è stato per me un po’ il Grande Libro, ogni tanto torno a trovarlo nel sogno o nella veglia.
Grazie di avermelo ricordato.
23 aprile, 2006 alle 15:37 |
Ciao Artemisia,
sono lieto che il post ti abbia evocato piacevoli ricordi 🙂
Oh sì, devo molto a Jung: umanamente e professionalmente…
fiori di glicine e saluti,
gidibao 🙂